domenica 25 marzo 2007

Bluetech : Psychedelic Ambient

Ecco che pandora comincia a darmi i suoi primi frutti.

Nel canale d'elettronica che ho creato in seguito ad una lunga seri di pollici in su e pollici versi per scremare le proposte di Pandora, d'improvviso salta fuori un artista chiamato Bluetech.

Quello che stupisce a primo impatto sono le timbriche, originalissime.
La qualità sonora è nitidissima, digitale, gelida direbbe qualcuno, ma calza a pennello con il genere.

Una nota insolita che lascerebbe disorientato gli ascoltatori moderni di musica elettronica, è la presenza di chiare linee melodiche qua e là.

Parto alla scoperta del pianeta Bluetech :

Bluetech è un progetto di Evan Bartholomew produttore della westcoast americana.
Quel sound distintivo che risalta immediatamente alla orecchie è merito dell'uso che Evan fa dei synth virtuali programmati tramite la piattaforma Reaktor di Native Instruments, mentre, l'uso di melodie , scaturisce molto probabilmente dagli studi di pianoforte classico fatti durante l'infanzia.

Questo è molto importante, molti musicisti elettronici moderni (o coloro che si improvvisano tali) non hanno alcun contatto con la doppia dimensione musicale-tecnologica alla base di un qualcosa che possa essere definita "Musica" e non semplice rumore.

In soldoni, questi nuovi proseliti dell'informatica musicale , aiutati dalla oramai estrema facilità di produrre suoni tramite softwares sul computer, cominciano a smanettare dando vita ad una ricerca estetica che ha come unico fine la produzione di un suono.Spesso è il fascino dell'insolito, del grottesco, piuttosto facilmente realizzabile con questi strumenti, a far da padrone nelle composizioni dei musicisti elettronici.

Questi slanci creativi pero' sono spesso avulsi da conoscenze musicali di base e tanto meno corroborati dall'indispensabile conoscenza tecnologica degli strumenti che si sta usando.

Ora, sia ben chiaro, dare sfogo al proprio estro musicale è un sacrosanto diritto di tutti, ma adesso, fare della buona musica (almeno che l'avanguardia non voglia essere il vostro punto di partenza nonché quello d'arrivo) è un'altra cosa ... privilegio di pochi ? , senza scaturire nell'elitarismo, diciamo semplicemente "risultato di pochi".

la musica i Bluetech viene annoverata sotto il termine commerciale di Psybient (cioè Psychedelic Ambient), che secondo gli esperti sarebbe un miscuglio di elementi presi dalla musica ambient (le atmosfere create soprattutto tramite tappeti di suoni) , musica psichedelica (l'uso di echo) ,
new age (le melodie ed i suoni) , world music (l'uso di suoni di strumenti acustici tradizionali campionati o sintetizzati) , dub (frequente uso di ritmiche assimilabili al reggae) e glitch (suoni elettronici particolari usati per strutturare la ritmica).

Non so se Bluetech sia così assimilabile alla musica degli altri artisti raggruppati sotto questa categoria, ma una cosa di sicuro li accomuna: le copertine degli album, splendide immagini, spesso di frattali o fiamme coloratissime, grafici generati mediante equazioni matematiche.

Al di là delle definizioni, mi pare che la musica di Bluetech sia godibile in buona parte anche da chi non è un abituale ascoltatore di musica elettronica e, per questo, la reputo "Buona Musica".

Evan ha dato alle stampe 3 albums Prima Materia (2003) , Elementary Particles (2004) e Sines and Singularities (2005) in cui ha migliorato costantemente la qualità delle sue creazioni.
Ha inoltre dato vita ad una etichetta chiamata Native State Records in cui si occupa di produrre anche musica di altri artisti sonicamente vicini a lui.


http://www.myspace.com/iambluetech
http://www.bluetechonline.com
http://www.nativestaterecords.com